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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), I, 10
 
originale
 
[10] Quae cum subinde ac multi nocerentur, publicitus indignatio percrebuit statutumque ut in eam die altera severissime saxorum iaculationibus vindicaretur. Quod consilium virtutibus cantionum antevortit et ut illa Medea unius dieculae a Creone impetratis indutiis totam eius domum filiamque cum ipso sene flammis coronalibus deusserat, sic haec devotionibus sepulchralibus in scrobem procuratis, ut mihi temulenta narravit proxime, cunctos in suis sibi domibus tacita numinum violentia clausit, ut toto biduo non claustra perfringi, non fores evelli, non denique parietes ipsi quiverint perforari, quoad mutua hortatione consone clamitarent quam sanctissime deierantes sese neque ei manus admolituros, et si quis aliud cogitarit salutare laturos subsidium. Et sic illa propitiata totam civitatem absolvit. At vero coetus illius auctorem nocte intempesta cum tota domo, id est parietibus et ipso solo et omni fundamento, ut erat, clausa ad centesimum lapidem in aliam civitatem summo vertice montis exasperati sitam et ob id ad aquas sterilem transtulit. Et quoniam densa inhabitantium aedificia locum novo hospiti non dabant, ante portam proiecta domo discessit."
 
traduzione
 
?'Per queste e per tante altre vittime l'indignazione popolare crebbe a tal punto che un giorno venne deciso, senza tanti complimenti, di condannarla alla lapidazione. Ma lei con le sue arti magiche prevenne la sentenza; un po' come la famosa Medea che, ottenuta da Creonte una sola giornata di dilazione, con la fiamma sprigionata da una corona magica mise a fuoco tutta la reggia con dentro lui stesso e la figlia. Cos? questa Meroe, fatti alcuni sortilegi sopra un sepolcro (come mi confid? poco dopo tra i fumi del vino) ed evocando misteriose potenze soprannaturali, chiuse tutti nelle loro case tanto che per due interi giorni nessuno riusc? a sbloccare le serrature, a scardinare le porte, a sfondare le pareti. ?'Questo finch?, per consiglio comune, non la supplicarono ad una voce giurandole solennemente che non le avrebbero torto un capello, pronti, anzi, a proteggerla da chi avesse osato qualcosa contro di lei. ?'Solo cos?' ella si rabbon? e liber? dall'incantesimo la citt?. Ma l'ideatore del complotto lasci? serrato in casa e questa, cos? com'era, pareti, pavimento, fondamenta, di notte tempo, fece volare cento miglia lontano, in un'altra citt?, posta in cima a una montagna dirupata e priva d'acqua. E poich? le case erano addossate le une alle altre e non c'era spazio per quella del nuovo venuto, te la scaravent? davanti a una porta della citt? e se ne and?.'
 

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